Fotografia in bianco e nero di un "muro di bottiglie". Le bottiglie sono disposte distese du un fianco in molte file sovrapposte. La foto inquadra il fondo delle bottiglie

Imbottigliato o sfuso, come compro il vino?

Acquistare il vino imbottigliato o sfuso in damigiana o bag in box è un dubbio molto più diffuso di quanto si creda. Sono molteplici infatti le questioni che influiscono sulla decisione, ad esempio:

  • per quale occasione di consumo sto acquistando il vino
  • se ho la possibilità o meno di imbottigliarlo (ho abbastanza  tempo e l’attrezzatura ed uno spazio adeguato?)
  • se ho intenzione di risparmiare un po’ sul prezzo del vino
  • per quanto tempo e dove posso conservarlo.

Bottiglie regolari e magnum (o bottiglioni)

Vino in bottiglia

La bottiglia di vetro (specialmente se di vetro scuro), chiusa con un buon tappo e sigillata con la capsula termo-retraibile, garantisce la migliore conservazione del vino proteggendolo a lungo da tutti i fattori ambientali, a meno che non la si esponga ai raggi solari diretti o a temperature molto superiori o inferiori a quelle di un qualsiasi ambiente domestico.

Per questo motivo i vini di pregio come i DOCG (vini a Denominazione di Origine Controllata e Garantita, approfondisci la classificazione dei vini in Italia), di norma, possono essere venduti solo in bottiglia. Del resto, il costo del confezionamento in bottiglia rapportato al prezzo alto o molto alto di questi vini non incide poi molto.

Diverso è il discorso se ci confrontiamo con vini di prezzo più contenuto: in questo caso la somma dei costi sostenuti per la bottiglia, il tappo, l’etichetta, la capsula, il cartone per l’imballaggio e la manodopera necessaria all’imbottigliamento, possono incidere significativamente sul prezzo finale del vino. 

Certo, se abbiamo ospiti importanti o vogliamo fare un regalo, anche l’occhio vorrà la sua parte e una bottiglia curata in ogni dettaglio resterà sicuramente la soluzione migliore, ma per un consumo quotidiano, in famiglia, a meno che non vogliate di cimentarvi con l’imbottigliamento “fai da te”, può essere interessante l’acquisto di vino nei cosiddettibottiglioni”, bottiglie di capacità da 1,5 litri o persino da 2 litri (anche se i due litri, iniziano ad essere davvero poco maneggevoli). Il costo per il confezionamento per unità è infatti praticamente identico a quello delle bottiglie da 0,75 litri, ma poiché lo dobbiamo rapportare alla quantità di vino contenuta da ciascuna bottiglia, che è il doppio, di fatto l’incidenza si dimezza.

Infine, c’è un’altro caso in cui il confezionamento in bottiglia (da 0,75 o 1,5 litri) è sicuramente preferibile per acquistare il vino: è quello dei vini frizzanti per i quali variazioni anche piccole della temperatura o uno sballottamento neppure troppo energico possono causare un aumento della pressione nel contenitore e quindi provocare un cedimento nella sacca dei bag in box o far saltare il tappo della damigiana. E questo non vale solo per gli spumanti molto frizzanti ma anche per vini vivaci o mossi come la nostra Bonarda dell’Oltrepò Pavese DOC che, infatti, vendiamo in bottiglie regolari o magnum in tutta Italia, anche con spedizione tramite corriere, e in damigiane a quei clienti che non sono troppo lontani per cui possiamo consegnare di persona, con tutte le attenzioni del caso e con la raccomandazione di travasare il vino in bottiglia al più presto.

Damigiane

Vino in damigiana

L’acquisto in damigiana implica che vogliate cimentarvi nell’imbottigliamento di tutto il vostro vino entro un periodo breve (1-2 settimane al massimo): non è davvero possibile conservare il vino nella damigiana. Per il tipo di chiusura e per la particolare forma a boccia del contenitore, mano a mano che cala il livello, la quantità di vino esposta all’aria aumenta: sulla superficie a contatto con l’ossigeno i batteri causano ossidazione dell’alcol etilico e la formazione dell’acido acetico, difetto comunemente noto come “spunto (scopri le Malattie del vino e come evitarle), che rapidamente compromette tutto il contenuto della damigiana. 

Ma, in fondo, imbottigliare non è un’operazione troppo complessa o che richieda molto tempo o un’attrezzatura costosa. Dunque vediamo di cosa avete bisogno:

  • bottiglie nuove o lavate e asciugate accuratamente;
  • tappi di sughero di buona qualità o altrimenti sintetici (per saperne di più sulle diverse tipologie di tappo leggi il nostro articolo Tipi di tappo: qual’è il migliore per il vino?);
  • una tappatrice a colonna (il prezzo si aggira dai 25 ai 50 euro);
  • la cannula da travaso o travasatore a soffio o come si dice dalle nostre parti la “cantabrina” o “cantabruna” (costo entro i 10 euro);
  • un piano rialzato, un panchetto robusto o un tavolo, su cui posizionare la damigiana per creare il dislivello necessario al travaso del vino.

Per una guida dettagliata vi rimandiamo ai consigli del cantiniere per un imbottigliamento perfetto.

Invece, per tornare alle motivazioni, sono molte le persone, anche giovani, che amano imbottigliare il vino, di solito per continuare una tradizione familiare che iniziava con la gita in campagna per scegliere e comprare il vino e si concludeva nella cantina di casa con i ragazzini a fare da assistenti durante il travaso. 

Per venire ai prezzi, bisogna riconoscere che il risparmio è notevole e, se non si acquistano vini DOC, il prezzo al litro del vino sfuso può arrivare al 50% di quello in bottiglia.

L’aspetto più delicato alla fine resta quello della scelta del vino. I nostri consigli sono di prediligere vini adatti ad essere consumati giovani (meglio non conservare per oltre un anno i vini imbottigliati da sé) ma di buona gradazione (almeno 12% vol. di alcol), infatti i vini con un più alto grado alcolico sono meno soggetti alle malattie.
Specialmente se decidete, ed è una decisione sensata, di optare per un vino senza denominazione, considerate che non avrete garanzie sulla qualità del prodotto che state per acquistare dunque, se potete, seguite l’esempio del nonno o di papà e cogliete l’occasione di una giornata di bel tempo per andare a trovare il vostro fornitore in cantina, per conoscerlo, guardarvi un po’ intorno e magari assaggiare il vino.

Bag in box

Vino in bag in box
Bag in box da 5, 10 e 20 litri – Tipografia Piano

Dopo un’iniziale diffidenza verso un tipo di confezionamento effettivamente poco dotato di “poesia”, le innegabili doti di praticità di questo contenitore ne stanno decretando un crescente successo. Il bag in box è composto da una sacca in materiale plastico dotata di un rubinetto a pressione e inserita in una scatola di cartone che ne determina la stabilità e la resistenza agli urti come alle variazioni di temperatura (per approfondire leggi l’articolo Vino in bag in box: la praticità è anche qualità?).

Il vino può essere comodamente spillato dal rubinetto e, mano a mano che fuoriesce, la sacca si accartoccia su se stessa. Il rubinetto infatti consente al vino di uscire ma non permette all’aria di entrare, in questo modo il vino che avanza nella sacca non entra a contatto con l’aria, ragione per cui si conserva tranquillamente per 3-4 settimane o più anche dopo l’apertura della confezione.

Nei paesi nordici i bag in box da 2 e 3 litri hanno trovato posto nei frigo o su un piano in cucina da cui si riempie direttamente il bicchiere per l’aperitivo o da portare a tavola. Da noi si sono invece diffusi maggiormente le confezioni più grandi da 5, 10 oppure 20 litri e, in molti casi, il bag in box viene utilizzato da chi ama travasare il vino in bottiglia perché semplifica, e non poco, le operazioni di imbottigliamento. Infatti il bag in box è molto più leggero e maneggevole della damigiana, il rubinetto semplifica il riempimento delle bottiglie ed infine il vino può essere conservato in cantina o in un armadio, lontano da fonti di calore, anche per 3-6 mesi prima di essere aperto (il periodo varia in funzione della tipologia di vino e delle condizioni di conservazione).

Per il costo del vino in bag in box valgono le stesse considerazioni fatte per il vino sfuso in damigiana al netto del costo della confezione (che al contrario della damigiana non può essere riutilizzata) ma che non dovrebbe superare i 2 euro.

Un altro utilizzo sempre più diffuso del bag in box, specialmente in estate, è in vacanza oppure nelle occasioni conviviali. Molte persone infatti trovano pratico portare con sé questi contenitori piccoli ma capienti e resistenti quando partono per la casa delle vacanze o per un viaggio in camper. Ci sono poi le gli aperitivi e le feste in giardino o terrazza, le “braciolate” e le “pizzate” ed in queste occasioni è davvero comodo mettere sul tavolo un bag in box, invece di tante bottiglie, così che gli invitati possano riempire il bicchiere alla spina

Speriamo di avervi aiutato a mettere in ordine le idee e a decidere che tipo di confezione scegliere. Invece, per quanto riguarda la scelta del vino, date un’occhiata al nostro catalogo vini del Monferrato e dintorni e contattateci per informazioni sulle consegne a domicilio e sui prezzi: a tutti i nuovi clienti offriamo uno sconto di benvenuto del 15% sul primo ordine.

Abbiamo raccolto qualche riflessione per aiutarti a scegliere e preparato un breve test per scoprire se si un tipo da damigiana, bag in box, bottiglia o bottiglione.

Dai un’occhiata anche qui, potrebbero interessarti questi articoli:


Condividi questa pagina
condividi su facebookcondividi via  email