Pinot Chardonnay Spumante Brut

Bollicine (parte II°): come servire lo spumante

Nessun altro vino è ammantato di ritualità e di un edonismo che va molto oltre il piacere del gusto quanto lo spumante. All’apertura di una bottiglia di spumante è connaturata la sensazione di un momento speciale e memorabile e la piccola festa a cui il nostro palato si appresta è parte di un godimento più grande: la celebrazione di un successo, la condivisione di una gioia, l’esaltazione per un nuovo inizio.
Scopriamo allora qualcuno dei piccoli “rituali” che accompagnano il servizio dello spumante e che concorrono al suo speciale fascino; come e per quanto conservare le bottiglie, come raffreddare il vino alla giusta temperatura di servizio, quali bicchieri scegliere, come stappare la bottiglia e versare il vino nel bicchiere e come conservare lo spumante avanzato.

Come versare lo spumante
Se avete già acquistato le vostre bottiglie abbiatene cura: lo spumante, come e forse persino più degli altri vini, soffre gli sbalzi di temperatura e l’esposizione alla luce. Il caldo è un nemico implacabile, l’umidità eccessiva un’insidia e persino il freddo è inclemente: il vino non andrebbe mai conservato in frigo per lunghi periodi.
Per poco tempo le vostre bottiglie potranno ben resistere a una temperatura compresa tra 8° e 22° C, purché sostanzialmente costante. Ma se volete conservarli a lungo dovrete per forza attrezzarvi con una grotta in tufo (come noi ;-)) o un armadio climatizzato apposito (cantinetta) che consenta di mantenere una temperatura costante tra i 10° e i 14° C: le cantine dei condomini, per non parlare delle dispense degli appartamenti, non offrono sufficienti garanzie. Quindi, a meno che non siate dei collezionisti attrezzati, mantenete in casa solo una piccola scorta di vino da rinnovare ciclicamente. Peraltro gli spumanti che possono sostenere un invecchiamento non sono certo la maggioranza e sono, in genere, vini metodo classico piuttosto costosi. Gli altri è consigliabile berli entro un anno dall’imbottigliamento.

Lo spumante va servito fresco ma non freddo. Per i vini giovani e molto aromatici la temperatura indicata è intorno ai 6°-8° C, per quelli più maturi e complessi (come i millesimati importanti) e per i rossi la temperatura indicata è intorno ai 10°-12°. Per raffreddarlo si può mettere la bottiglia in frigo (mai nel congelatore) qualche ora prima, ma il metodo migliore e con più fascino è il secchiello del ghiaccio (quello vero, non la glacette di plastica, altrimenti diciamo addio al fascino) che consente di mantenere il vino fresco durante tutto il pasto. Va da sé che l’utilizzo di bicchieri raffreddati o di cubetti di ghiaccio nel bicchiere nno sono buoni metodi.

Anche se fa tanta allegria, a meno che non abbiate appena vinto un Gran Premio di Formula 1, non scuotete la bottiglia e non fate saltare il tappo: oltre ad essere potenzialmente pericoloso “non fa fino”. Aprite la capsula in stagnola e rimuovete cautamente la gabbietta, quindi estraete con attenzione il caratteristico tappo a fungo. Se resiste, evitate di ruotarlo perché potrebbe rompersi ma armatevi di pazienza ed eventualmente di un tovagliolo o, se ne disponete, delle apposite pinze (assomigliano un po’ a uno schiaccianoci). Se sentite il tappo spingere, trattenetelo e fatelo uscire poco alla volta lasciando esalare lentamente l’anidride carbonica in eccesso. Dopo aver aperto la bottiglia è possibile scaraffare lo spumante, ovvero travasarlo in una caraffa da cui avverrà la mescita. Non si tratta di una pratica comune e, a nostro avviso, neppure consigliabile poiché richiede una certa dimestichezza per effettuarla senza danneggiare il vino e perché non consente di conservare adeguatamente il vino eventualmente avanzato.

Bicchiere per lo spumante: la fluteIl bicchiere a coppa è indicato per gli spumanti dolci. Per tutti gli altri, sino a qualche tempo fa, regnava indisturbata la flûte, il cui calice affusolato esalta il perlage (le finissime bollicine che salgono dal fondo e sembrano non finire mai) mentre il gambo lunghissimo, oltre ad essere elegante, favorisce l’impugnatura del bicchiere per lo stelo così da tenere la mano lontana dal calice impedendo che trasferisca calore al vino.
Oggi però molti sostengono che la flûte, per quanto bella e ispirata, penalizzi eccessivamente gli aromi e che quindi sia da preferirle il calice a tulipano da vino bianco, la mezza-flûte o alcuni nuovi calici appositamente disegnati dai produttori specializzati nei bicchieri da degustazione che, pur mantenendo la forte verticalità, aumentano la superficie di contatto con l’aria consentendo al vino di “respirare” di più e di liberare più generosamente gli aromi. Questo parere, molto in voga, varrebbe non solo per i vini metodo “Charmat” che presentano profumi più delicati ma anche per gli spumanti metodo “Classico”, inclusi gli champagne, che pure esprimono aromi complessi e intensi. L’utilizzo del tulipano è sicuramente consigliabile per il consumo a tutto pasto, quando la flûte risulta davvero scomoda, mentre al brindisi o per l’aperitivo noi continuiamo a subire il fascino di questo elegante bicchiere: può darsi sia sbagliato ma sulla flûte ci sentiamo vetero-tradizionalisti.

Ultime raccomandazioni: il vino si gode anche con lo sguardo, lo spumante poi offre davvero un bello spettacolo, quindi scegliamo bicchieri senza colori e, se non di cristallo, almeno di un bel vetro sottile e trasparente, possibilmente liscio, senza incisioni o sfaccettature. Naturalmente anche la pulizia del bicchiere è molto importante, nel senso che, oltre a rimuovere lo sporco è necessario che sul calice non restino aloni, ditate e tracce di detersivo che potrebbero rovinare l’effetto scenico delle bollicine.

Lo spumante deve essere aperto al momento del consumo. Prima di servire il vino è sempre meglio versarne un piccolo assaggio per sé, così da evitare di proporre agli ospiti una bottiglia con qualche difetto. Al momento di offrire lo spumante, versatene in ciascun bicchiere poco più di un dito e lasciate che la spuma scenda. Quindi, se state usando il tulipano, aggiungete molto lentamente un altro dito di vino, mentre se se state utilizzando la flûte riempite i calici sino a 2/3.
Il vino avanzato può essere brevemente conservato (meglio per non più di un giorno) in frigo, nella sua bottiglia accuratamente richiusa: attrezzatevi con un tappo apposito che limiterà la fuoriuscita dell’anidride carbonica.

E’ tutto.
Avete già acquistato il vostro spumante? Se non lo avete ancora fatto leggete i nostri consigli per scegliere lo spumante più adatto a voi oppure consultate la scheda del nostro Pinot- Chardonnay Spumante Brut e… Salute!

 


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